Le donne sul lavoro aiutano il gruppo

 

Secondo una ricerca guidata da Anita Williams Woolley della Carnegie Mellon University, una donna nel gruppo di lavoro, lo rende completamente perfetto. La pubblicazione è avvenuta su Science, la rivista su cui si è parlato di intelligenza collettiva e soprattutto delle sue applicazioni derivate da una sorta di fattori.

La somma delle intelligenze individuali, infatti, non sarebbe l’intelligenza collettiva, ma il criterio dei singoli produrrebbe delle variazioni sul tema, tra cui, l’inserimento di una donna. La ricerca è stata fatta su 699 volontari, ed ha misurato l’intelligenza e la sensibilità sociale degli individui.

Il bugiardo è un enfatico!

I risultati di uno studio compiuto tra Italia e Inghilterra sostengono che il ‘naso di Pinocchio’ appartiene ad un’idea che è retaggio del passato e non funziona piu’ per smascherare una bugia. Chi mente infatti, non lascia trapelare un granchè dai propri gesti.., quindi lungi dallo stropicciarsi il naso o sfiorarsi i capelli.

Uno studio compiuto tra Italia e Inghilterra , sostiene che è possibile scoprire i lestofanti; i risultati pubblicati sulla rivista ‘Journal of  Nonverbal Behaviour‘, sottolineano quanto sia importante notare l’enfasi con cui si fanno certe affermazioni quando non si dice il vero e quanto si tenda ad indugiare in atteggiamenti metaforici come mettersi la mano sul cuore.

L’amore in nesso col sesto senso

 

In principio era Bruce Willis a parlarci del sesto senso, la capacità mentale che è innata ma che tutti vorrebbero avere. Il sesto senso non è mai stato un argomento molto chiaro, ed ha portato molti esperti al dibattere su questa “proprietà” umana molto legata all’intuito, ma soprattutto legata alla possibilità di entrare in una profonda intesa con l’altro al punto di generare una sorta di empatia.
La ricerca scientifica si è interessata a questo settore aprendo nuove prospettive per il sesto senso. L’University of Technology di Sydney ha canalizzato molte energie su questo aspetto, arrivando ad una conclusione che mostra nuovi scenari nel rapporto tra l’uomo ed il sesto senso.

In aumento i casi di suicidio anche nel Mezzogiorno

 

S.o.s adolescenti! Purtroppo spetta alla Lombardia, (la punta dell’iceberg è soprattutto nel Milanese, in Valtellina e Val Seriana) il primato italiano del numero di suicidi tra i giovani dagli undici ai ventiquattro anni (sedici anni è l’età critica).

In realtà pare che il Sud stia raggiungendo, per tale triste fenomeno, il Nord, con molti casi in Sicilia. Chi ci segnala, tale inversione di tendenza è Claudio Mencacci, direttore del Dipartimento di Psichiatria dell’ Ospedale Fatebenefratelli di Milano, che all’interno, presenterà il primo servizio integrato rivolto ai giovani che hanno tentato togliersi la vita.

L’autunno complice del pessimo umore

 

La bella stagione è finita e siamo entrati in autunno. Secondo gli studiosi, sembra proprio che oltre all’evidenza dell’accorciarsi delle giornate, della ripresa del ritmo lavorativo che ci ha allontanato dall’inverno ed il calo delle temperature, ci siano delle novità non proprio buone anche sotto l’aspetto del buon umore e della linea fisica.
Con il cadere delle foglie, sembrerebbe essere quasi dovuta anche la caduta dell’umore. Parliamo di mal d’autunno. Una sindrome che secondo gli psichiatri, in Italia ogni anno colpisce almeno una persona su dieci con prevalenza nelle donne.

La felicità si insegna a scuola

La felicità è soggettiva? E’ possibile spiegarla? E rendere ‘concreta’, ‘a parole’, un sentimento così intimo e indefinile? Ebbene parrebbe proprio di si. Infatti ora la felicità  – cosa inimmaginabile fino a qualche anno fa – diventa materia scolastica.

Un importante liceo inglese dunque dedicherà ai ragazzi della scuola, una lezione a settimana riguardo questo argomento. Il singolare esperimento, avrà tra le materie di lezione, per i propri allievi dai 14 ai 16 anni, lezioni di felicità e psicologia positiva.  

Le tre regole per prevenire il fallimento

Quante promesse ci facciamo? Quante volte risoluti, sosteniamo che non faremo più quell’errore? E spesso con vigore affermiamo che nulla sarà come fino a questo momento è stato..

Ma chiediamoci: i buoni propositi e desideri di salute e prosperità, dipendono realmente dalla nostra volontà? E quanto è possibile ottenere dalla nostra caparbietà, dalla nostra risolutezza? I ricercatori di Harvard hanno cercato di formulare un vademecum, piccole regole per migliorare il proprio ‘status’, soprattutto emotivo, mettendo per iscritto i loro consigli sulla Harvard Health Letter.

Lo stress da lavoro come malattia

Lavorare tanto può portare veramente a problemi fisici o psicologici? Il lavoro crea dipendenza? Ebbene sembra che chi non riesce a staccare la mente dall’ufficio e dagli impegni di lavoro, potrebbe essere “malato” di workaholism, una sorta di patologia che colpisce il lavoratore come l’alchol colpisce il bevitore.
La dipendenza dal lavoro è stata studiata sin dagli anni ’70 e definita come Work Addiction.

Non è facile fare una diagnosi e soprattutto far capire a chi ne soffre che non è nel giusto. Chi pensa che il dedicarsi anima e corpo al lavoro per sostenersi economicamente o quanto altro è un workaholic che tende a cancellare tutti i tipi di attività extra che potrebbero dare un vero senso alla vita fuori da quella lavorativa.

Le donne maturano prima degli uomini. Lo sostiene una ricerca

Un pò lo sospettavamo, ossia che il benessere psicofisico non può che esser figlio della maturità. Ma di questo ora ce ne dà conferma una ricerca della University of Alberta, pubblicata su Developmental Psychology. L’equilibrio psicologico si stabilisce solo ad adolescenza conclusa e in questo le ragazze sono più ‘precoci’.   

Nancy Galambos, psicologa e docente ha preso in esame un campione di persone per sette anni e ne ha documentato la transizione dall’adolescenza all’età adulta  e dunque il periodo che va dai diciotto ai venticinque anni, valutandone il grado di benessere, la serenità e la coscienza di sè.

Uomini: la scelta della donna

 

La scelta della propria donna è una pratica che già dalla preistoria conserva una certa importanza per il soggetto maschile. Le donne spesso si sono poste la domanda di come gli uomini giudicano certi criteri. Per comprendere meglio alcuni aspetti della psiche maschile, andando ben oltre allo sguardo superficiale, è stata necessaria una ricerca che ha condotto l’Università del Texas ad Austin.
La ricerca ha evidenziato che gli uomini sono più attenti verso alcune caratteristiche delle donne che non ad altre. In base al tipo di relazione che vogliono mettere in atto si basano su alcuni valori.

La Medicina si fa di “genere”

Lo sapevate che per la medicina siamo tutti maschi?  O che i farmaci si sperimentano prevalentemente sugli uomini, anche quando si tratta di malattie che colpiscono nella stessa misura le donne?  Tale ‘discriminazione‘ , ha delle conseguenze di non poco conto, le donne infatti, corrono un rischio maggiore, del ben il 50 per cento, rispetto agli uomini, di subire reazioni avverse da farmaci, e corrono un pericolo molto superiore di morire per diagnosi errate o sottovalutazione dei sintomi, soprattutto per quanto concerne le malattie cardiovascolari e tumorali.

Felicità e crescita personale nell’era di Internet

I nostri tempi sono sempre più frenetici: siamo abituati ad interagire in tempo reale e un’attesa di pochi minuti riesce a stressarci. Abbiamo inoltre a disposizione più informazioni di quelle che siamo davvero in grado di assimilare. Come possiamo quindi orientarci per essere felici e per trovare un nostro percorso di miglioramento tra le infinite possibilità che ci si aprono davanti?

Le donne con i tacchi non affascinano più

 

Uno studio fatto dagli scienziati della Northumbria University, ha analizzato un riferimento che molto spesso riguarda solo i feticisti, ma che in questo caso servirebbe per dare un input maggiore per le affezioni tra uomo e donna. I risultati della ricerca sembrerebbero affermare che gli uomini non fanno più caso a che tipologia di calzature portino le donne.

Tutte le attenzioni delle donne riposte nella scelta accurata della calzatura, altro non sarebbe che “tempo perso”. Questo perchè lo studio ha dichiarato che le calzature non rivestono alcun tipo di fattore seduttivo nei confronti degli uomini.

Le nuove sfide ci rendono più forti

Superare un proprio limite o rimanere ciò che si è, senza tentare di prendere nuove strade, quando il nostro attuale percorso, ci conduce per vicoli ciechi? E’ un ‘Essere o Non Essere‘ del fare. La verità è che ciò che c’atterrisce del cambiamento o dell’idea di un cambiamento , è soprattutto l’ignoto che questo sempre comporta. Secondo gli studiosi di psicologia sociale, nel momento in cui questo accade, nelle persone si hanno due diversi atteggiamenti: i pessimisti e i proattivi. E’ importante agire come i proattivi e dunque, sfruttare il momento particolare per individuare nuove opportunità, fino a migliorare la situazione in cui si pensava di stare bene fino ad un attimo prima.

Affinché questo accada, bisogna innanzitutto essere dotati di autostima. Se infatti sapete di avere un buon rapporto con  la vostra capacità di socializzare, non vi preoccuperete più di tanto, mettendo in moto un circolo positivo di azioni e reazioni, che vi porteranno a trovare un nuovo ‘status quo’. L’equilibrio inoltre è fondamentale, permette di non cadere nel tranello del tutto e subito che di solito fa correre più rischi che offrire opportunità.