
Torniamo quindi a parlare di ruoli comuni ed il nostro discorso verte ora sullo studio promosso da Meta Comunicazione, che intervistando un campione di circa 1.300 donne, utenti di diversi media come TV, social network, web, forum, blog, community e quanto altro, hanno lanciato una serie di input per comprendere il loro orientamento.
Come seguire una dieta senza mollare? Se ci stiamo attenendo ad un regime alimentare, più o meno rigoroso, e non vogliamo rischiare di cadere in tentazione, il miglior modo per resistere consiste nell’evitare di andare a fare la spesa quando si è affamati. Un consiglio a dire il vero vecchio come il mondo, o almeno da quando esistono gli ipermercati, luoghi infestati da demoni ipercalorici che allungano i loro tentacoli dagli scaffali verso di noi o peggio, chissà come, si lanciano a kamikaze nel nostro carrello. Sappiamo da tempo che non dobbiamo varcare la soglia del supermercato a stomaco vuoto ma il motivo va ben al di là della saggezza atavica.
Coppia in crisi: quanto conta quel gioco delle colpe reciproche, quel puntarsi il dito contro quando qualcosa non va per il verso giusto? Affannarsi ad attribuire all’altro la responsabilità di un rapporto incrinato, scaricando ogni potenziale sospetto che pende su di noi, è un errore piuttosto comune che porta verso un vicolo cieco, sulla strada di un percorso che va nella direzione opposta ad una soluzione della crisi. Capire che uscirne tanto puliti ed innocenti quanto soli non è un modo per rimanere insieme è il primo passo per evitare di cadere nella trappola del gioco delle colpe. Lo psicologo William Knaus, autore di
Negatività: a volte sembra quasi che ci accerchi come un cappio e sforzarsi di rimanere positivi in un mondo che si piange addosso, denuncia, lamenta, esaspera il dolore, è difficile anche per chi non si arrende mai alle avversità e non è abituato a commiserarsi. Come sopravvivere alla tentazione di cadere nel vittimismo contagioso quando si è circondati da persone che si compiangono di continuo, non riescono a minimizzare quanto accade ed impostano il loro rapporto con gli altri su un eterno sfogo che più che liberatorio è fine a se stesso? Ce lo spiega Guy Winch, psicologo del NYU Medical Center, autore di