Vi è un libro bellissimo di Vladimir Pozner: Tolstoj è morto, dove si narrano, su base documentaria, gli ultimi momenti del grande scrittore, dopo la celebre e disperata fuga da casa. La bella notizia è che viene ripubblicato da Skira un altro libro che tratta lo stesso argomento, uscito anni fa per Einaudi: La fuga di Tolstoj di Alberto Cavallari. Il tema non cambia, le differenze sono nelle analisi.
Pozner propone una ricostruzione basata su fatti precisi, nonostante l’impianto sia di tipo narrativo. Cavallari ci presenta un vero e proprio racconto dunque, anch’esso fa riferimento alle circostanze ma a quelle reali rinuncia e non se ne serve per ricostruire lo stato d’animo di un tale genio. Qual’è la ragione eper cui lo scrittore fuggì? Sicuramente avvenne una concatenazione di timori pratici, di insoddisfazione personale, di contrarietà sulle richieste della famiglia nella tenuta di Jasnaia Poljana che doveva essere un piccolo paradiso e che invece s’era trasformata in un luogo di risentimento e dolore: