Non è un saggio e come romanzo di sicuro è uno di quelli in cui trama e i personaggi sono surreali: è infatti poco ma sicuro, che nulla sarebbe potuto accadere come Thaisa Frank (vincitrice di due Pen award e docente di scrittura creativa a San Francisco) c’ha raccontato. Esperimento che non può dirsi però isolato dato che Train de vie e Bastardi senza gloria usano il paradossale per narrare il nazismo.
La storia è quella tragica, dolente e terribile della guerra e ha come sottofondo neanche troppo ‘celato’ la Germania, degli anni ’40. Un gruppo di ebrei intellettuali e poliglotti viene sequestrato e tenuto nascosto in un sotterraneo segreto.