Ce ne sono per tutti i gusti: estetici, ayurvedici, thailandesi, rilassanti, energizzanti, linfodrenanti, fisioterapici, ecc. I massaggi sono sempre più amati dagli Italiani: e la scienza approva questa tendenza, sottolineando i numerosi vantaggi di questo tipo di trattamento.
Redazione
Vivere in compagnia per stare meglio
Plos Medicine ha pubblicato uno studio che parla di cause delle malattie e della sua derivazione, non solo medica ma anche sociale. Sembra infatti che lo studio realizzato dalla Brigham Young University dello Utah Julianne Holt-Lunstad, insieme ad altri colleghi, abbia rese note le cause dei malori dal punto di vista sociale.
Le relazioni sociali influenzerebbero il rischio di mortalità e soprattutto di contrarre una malattia infettiva. Ma analizziamo per punti queste affermazioni. Come prima cosa, il vivere sereno deriva dal pensiero positivo (come cantava anche Jovanotti) perchè con questa positività, si riesce a stare meglio con se stessi ed affrontare meglio i problemi che possono sorgere, oltre a questo, sicuramente è importante quando si è giù, contattare un amico/a o la persona giusta che ci mette armonia per allentare le nostre pressioni psicologiche.
L’Italia non è una nazione per giovani ma neanche per anziani
L’Italia? Senza ombra di dubbio, possiamo dire che non è una nazione per giovani ma neanche per anziani. Il concetto è semplice ma non così scontato come potrebbe sembrare all’apparenza. Questo ce lo ricorda Loredana Lipperini in una sua nuova ricerca della società italiana, intitolata: Non è un paese per vecchie (Feltrinelli, pp. 208, euro 15). Dopo il bellissimo: Ancora dalla parte delle bambine, la giornalista e scrittrice, capace di analisi lucide ed estremamente intelligenti, ci propone un’altra sua indagine sull’universo femminile, in una realtà, la nostra, terribilmente contraddittoria e ‘mass-mediologica’.
Nel Paese in cui ci si intrattiene piacevolmente (e lo share conferma), con programmi tv come “Velone” e la dittatura dell’estetica è in gran forma (da non sottovalutare anche quella della chirurgia plastica), vi è una malintesa idea del divertimento che si realizza soprattutto nel ridicolizzare chi è in difficoltà, accanendosi verso il più debole, come appunto accade per le donne anziane (si sprecano riguardo a questo argomento, video e commenti in rete).
L’ozio è deprimente?
L’appagamento della quotidianità, la ricerca della tranquillità psicologica, questi gli obiettivi di vita di molti esseri umani in un momento in cui la vita acquista sempre più frenesia. Quel concedersi gli attimi per rilassarsi senza pensare a persone, stress e lavoro. Una ricerca fatta da un gruppo di psicologi delle Università di Chicago e Shanghai, però, ha chiarito un punto fondamentale nella possibilità di essere felici durante il proprio trascorso di vita: la felicità sta soprattutto nel non starsene mai con le mani in mano.
L’uomo si sentirebbe infatti più appagato e felice quando riempie le sue giornate di cose da fare. Non importa se si tratta di cose utili o inutili, ma sicuramente l’ozio andrebbe a creare un effetto troppo deprimente sull’umore che si trasforma pian piano in noia e soprattutto tristezza.
E tu che social network sei?
L’espansione dei social network è impressionante e cresce in modo costante, è frequentato infatti da milioni e milioni di internauti. Spesso inoltre, non si è iscritti ad un unico social network, bensì a due, a tre o anche di più. Facebook, Netlog o ancora Myspace, sono semplicemente alcune delle tante possibilità. Cerchiamo dunque di capire quali in Italia sono quelli più frequentati e se negli altri paesi i trend sono simili o differenti.
Ciò che possiamo dire di sicuro, è che i social network, stanno diventando un mezzo di comunicazione sempre più importante e utile per socializzare con i propri coetanei e attirano così tanti utenti che sono tra i link di internet più visitati. La classifica internazionale dei siti più cliccati sul web e redatta da Alexa (il sito è: www.alexa.com), se ne deduce che i social network occupano non pochi gradini di rilievo e numerosi posizionamenti nella parte alta della graduatoria. Ovviamente in ogni paese, in base alla quantità di iscritti e alla diffusione, un social network è più apprezzato e quindi frequentato rispetto agli altri.
Vuoi vivere a lungo? Fai walking
Siamo sedentari, pigri, ci muoviamo pochissimo, eppure una passeggiata quotidiana se l’abbiniamo ad una moderata attività fisica, contribuisce allo sviluppo delle cellule cerebrali. Questo è quanto sostiene uno studio pubblicato dall’Università di Cambridge in collaborazione con il National Institute of Aging di Baltimora. Di certo è una buona abitudine ed anche l’Organizzazione Mondiale della Sanità la suggerisce. E’ importante quindi, camminare almeno mezz’ora al giorno, in questo modo si riduce la pressione arteriosa e il rischio d’infarto e ci sentiamo anche meno stressati e stanchi.
La classe femminile rende il maschio meno stressato
Ci sentiamo di dare un consiglio (che vuole essere più un ammonimento anche se ironico) a tutti gli uomini: rilassatevi, non mordete il freno, ma soprattutto, è importante che non badiate troppo all’altra ‘metà del cielo‘, la competizione sessuale, potrebbe ‘nuocervi (e) gravemente alla salute’.
Questo almeno è quanto sostiene una lunga ed accurata ricerca della Harvard Medical School di Boston pubblicata sulla rivista Demography: infatti pare proprio che per i maschi, crescere e dunque raggiungere la maturità psicologica e sessuale, in un ambiente in cui le donne sono in maggior numero, può addirittura risultar loro nocivo, rovinargli la vita ed infine anche compromettergliene la durata, accorciandola, in un tempo stimabile dai tre ai cinque mesi.
Tale studio ha preso spunto e analizzato rigorosamente tutti i dati relativi ad un campione di studenti diplomati nel Wisconsin alla fine degli anni cinquanta (precisamente nel 1957). E soprattutto ha tenuto presente il rapporto che è intercorcorso tra la percentuale dei ragazzi di allora rispetto alle ragazze, la qualità della vita e la longevità di entrambi i sessi.
Il prezzo della felicità
La ricerca della felicità è uno dei punti cardine dell’esistenza di un essere umano. In molti hanno tentato di definire l’apoteosi della felicità e parlo di pensatori, poeti e psicologi (e pure qualche Santo), ma purtroppo ad oggi nulla ci ha dato la chiave di questa realtà. Il Financial Times ha però pubblicato una ricerca di Nick Powdthavee e Carl Wilkinson che hanno svelato il rapporto qualità / prezzo della vita. Ne riportiamo alcuni interessanti spunti.
In primis, l’avere una salute eccellente avrebbe un valore monetario pari a 1 milione e 300 mila sterline. L’organizzazione del matrimonio, si mette al secondo posto con un valore di 200.000 sterline; il chiacchiericcio con i vicini di casa varrebbe 129.000 sterline ed alla fine, andare in pensione avrebbe un valore di 114.000 sterline. Ma non si è fatta solo una quantificazione economica nel bene, si è espresso il proprio giudizio anche nel male.
L’alcolismo si combatte a tavola..con il vino
L’avreste immaginato (forse..un pò si) che bere una modica quantità di vino a tavola può essere utile per prevenire l’alcolismo? Questo è quanto stabilito da una ricerca condotta da Lee Strunin, professore di salute pubblica alla Boston University, in sinergia con Enrico Tempesta e Simona Anav dell’Osservatorio permanente sui giovani e l’alcool di Roma. In qualche modo è vera dunque la tradizione, tipicamente mediterranea per cui un bicchiere di vino rosso a tavola fa “buon sangue”.
Un nuovo amore? Ti fa perdere gli amici
A volte si ha lì’impressione di dover scegliere tra la persona che amiamo e gli amici. Questo dilemma, comune a uomini e donne, ha creato problemi a numerosissime coppie, portando agli esiti più imprevedibili. Tuttavia, secondo alcuni ricercatori è possibile quantificare in modo scientifico i sacrifici per nuova love story: all’inizio di una relazione amorosa si perdono alcuni tra i migliori amici.
La solitudine tra il bello e il brutto
Parliamo di una ricerca che è stata condotta dai medici dell’Università di Buffalo per poi essere pubblicata e divulgata dalla rivista scientifica Self and Identity. Parliamo di solitudine. La ricerca fatta, dimostra come nei momenti importanti della nostra vita non siamo mai soli. Si parla sia dei momenti belli che dei momenti bruttissimi della nostra esistenza.
Questo anche perchè l’uomo ha un bisogno costante di condividere questi momenti della propria vita sia nel bene che nel male e soprattutto ha bisogno di interagire con gli altri per far si che quella sensazione del “crollare il mondo addosso” sia solo una sensazione e siamo pronti a riprenderci.
Lo stalking non è prerogativa solo maschile
Lo stalking è trasversale, al sesso, alle classi sociali, all’anonimato come alla popolarità. C’è infatti una signorina potente e misteriosa, che perseguita Massimo Giletti, volto più che noto della Rai; questa persona si spaccia per sua moglie, lo pedina, gli fa scenate se lo vede con altre donne, ‘poco importa’ che non siano stati mai assieme. Giletti teme che questa persona, tra l’altro firma di un certo peso di una testata altrettanto importante, compia qualche pazzia.
Suo malgrado dunque Giletti, quest’estate è diventato il testimonial-vittima dello stalking. Anche le donne dunque si danno il loro gran da fare. Appostamenti, cacce all’uomo, telefonate, sms, mail, non si fanno mancare nulla. E così anche gli uomini ora sanno cosa significhi essere e sentirsi sempre spiati, controllati, inseguiti.
Dimagrire ragionando si può
Corpo e Psiche, due entità ma che hanno un nesso così stretto che in natura ancora non si è svelato. Attuare privazioni fisiche, infatti, spesso va ad influire pesantemente sul nostro cervello, come viceversa, periodi negativi influiscono sul nostro corpo in maniera pesante. Ed a proposito di peso, la perdita di massa grassa in natura viene identificata proprio come una segnalazione di privazione di qualcosa, solitamente il cibo, ma esiste anche un’altra visione dell’argomento che andiamo ad esaminare insieme.
Solitamente chi è in sovrappesao ha l’occupazione di un maggiore spazio sia fisico che psichico. Infatti la costrizione e l’impedimento nel potersi muovere fisico, molto spesso secondo Kurt Lewin (maggiore esponente della psicologia della Gestalt), parla anche di un impedimento psichico interpretato come spazio psicologico di libero movimento.