Wedding Surgery, la chirurgia estetica come regalo di nozze

 La società cambia nel tempo e con essa si modificano i valori, lo stile di vita e di pensiero individuale. Non sempre, però possiamo parlare di evoluzioni; ha fatto molto discutere l’aumento di richieste da parte di ragazzi appena teenager di ricevere un intervento chirurgico come regalo al compimento della maggiore età. Semplice capriccio da ragazzi o sintomo di una vera e propria trasformazione del modo di intendere la bellezza nella nostra società?

Ai bambini bisogna parlare correttamente

E’ accertato: conversare con un bambino di pochi mesi (si può iniziare subito anche quando sono neonati) come se fosse un adulto, sviluppa la sua intelligenza. Questo avviene anche se non è possibile per lui comprendere ciò che diciamo. Infatti le parole si imprimono ugualmente nella sua mente e nella memoria. E’ importante (non dimenticatelo) però evitare i toni acuti  e che la voce voce sia pacata, monocorde (il che non vuol dire monotona).

In questo modo, gli si trasmette sicurezza ma soprattutto serenità e affetto, ciò di cui un bambino ha sempre impellente bisogno. Si può iniziare la sera con la dolcezza delle filastrocche, infatti, non solo costituisce un momento prezioso da condividere con il proprio figlio e che salda il legame d’amore ma consente l’ “imprinting della lingua“, dato che i bambini sono molto sensibili al ritmo anche quando non conoscono i vocaboli o sono difficili.

Una dieta… di informazioni!

Televisione, radio, Internet, giornali e molto altro ancora: i media ci bombardano continuamente con un numero di informazioni davvero troppo alto per poter essere immagazzinato nella nostra mente. Troppe volte siamo al corrente di informazioni assolutamente inutili per la nostra vita, come ad esempio qualche novità di gossip, mentre facciamo fatica a riordinare le idee sugli argomenti importanti. Come rimediare a questo problema? Semplice: dobbiamo iniziare a migliorare il nostro approccio con questo flusso informativo, proprio come se stessimo seguendo una dieta.

L’uomo seduce danzando…con i passi giusti

 

Vi vogliamo parlare di una recente ricerca condotta da un gruppo di psicologi inglesi insieme a maestri di danza, che hanno scoperto con quali passi di danza, l’uomo può rendersi seducente agli occhi di una donna. Sono stti coinvolti alcuni ballerini volontari che sono stati filmati per circa 15 secondi a testa in varie posizioni da ballo libero.

I video sono stati poi mostrati a 37 donne eterosessuali per far dare a loro un punteggio che vada da 1 a 7 su base del godimento. I risultati sono stati analizzati dal gruppo di psicologi che ha poi comunicato quali passi e quali posizioni colpiscono ed influiscono maggiormente sulla donna nella scelta del maschio. I risultati sono stati resi pubblici sul Royal Society Journal.

Come guarire dall’amaxofobia (o paura di guidare)

 Alzi la mano chi ha paura di guidare! Siamo sicuri che siete in tanti e che il sogno di Henry Ford solo in parte si sia avverato. Di sicuro l’automobile è diventato un bene a cui non si può fare a meno, come e più di tutte le altre tecnologie che c’accompagnano e che ci sono necessarie. L’auto è segno di indipendenza, avvicina ciò che è lontano e agevolmente ma è anche simbolo, status symbol, segno di stile e buon gusto, appartenenza ad una classe sociale.

Per tanti che investono e proiettano sull’auto, stati d’animo, accrescimento del sè o semplicemente progetti di vita (soprattutto legati al lavoro), vi è una gran parte di umanità che evita tutte le tutte le situazioni in cui potrebbe trovarsi a guidare un’auto o un motoveicolo. Tale disturbo è detto amaxofobia. Coloro che ne soffrono, provano un estremo disagio all’idea di guidare e qualora si ritenesse necessario farlo, non sono in grado di nascondere la forte ansia anticipatoria. I sintomi sono quelli tipici delle fobie e quindi si registrano: battito cardiaco, dispnea, sudorazione, talora addirittura svenimenti o attacchi di panico.

Spesso nella storia di queste persone, sono presenti cause ambientali scatenanti che non necessariamente sono dovute, come  si crederebbe, ad incidenti stradali. Talora perchè questa incontrollabile paura si manifesti, sono sufficienti anche piccole difficoltà o un inconveniente come un tamponamento non grave.

Gli over cinquanta invidiosi dei giovani

 

Nell’era del gossip, aumenta a dismisura quel sentimento che si chiama invidia…Ed a provarlo sembrano essere sempre più le persone mature. Invece di diventare più sagge, i recenti studi pubblicati dal Journal of Communication dimostrano che gli over 50 crepano di invidia nei confronti delle persone più giovani.

Il loro modus vivendi principale si rinchiuderebbe infatti nel raccontare aneddoti cattivi e negativi sui più giovani. Lo studio è stato pubblicato da Silvia Knobloch-Westerwick dell’Ohio State University (USA) sul già riportato Journal of Communication. La ricerca condotta insieme ai ricercatori coordinati da Matthias Hastall Zeppelin dell’University di Friedrichshafen in Germania ha messo sotto controllo 276 tedeschi tra cui 178 tra i 18 ed i 30 anni e 98 tra i 50 ed i 65 anni.

Convivenza? No grazie!

 

Insieme ma non sotto lo stesso tetto, questa è la condizione che alcune donne pongono alla propria relazione. Ci sono donne infatti per cui sembra difficile l’idea di sposarsi o convivere, anche quando si è innamorati e si vive un felice rapporto di coppia. Preferiscono vivere il rapporto giorno per giorno, scegliendo i momenti da condividere con il partner.

Un modo di intendere la coppia meno rassicurante e forse più difficile di quello in cui gli spazi e la quotidianità vengono vissuti in due. Ma quali possono essere i motivi della decisione di non vivere con lui? Le ragioni sono diverse: paura, referenzialità, individualismo.

Di sicuro, fino a quando nella coppia prevalgono interessi e forme accentuate di egoismo, non si può andare lontano nel difficile cammino della crescita emotiva. Il senso del “noi”, di noi due insieme prevede anche le piccole cose di ogni giorno e comporta un affidarsi reciproco, nel quale ognuno si sente amato e protetto.

L’autoironia è un’ottima strategia difensiva

Tutte le volte che vi sentite amareggiati, fate un passo indietro e fermatevi a guardare: vale la pena arrabbiarsi? Sicuramente no: molto meglio sdrammatizzare. E così, anzichè soccombere alle emozioni negative, provate ad individuare il potenziale lato comico di ogni situazione. Ora perché ciò accada, cosa ci occorre? Di sicuro l’autoironia, questa si può tranquillamente considerare una preziosa risorsa per non prendere troppo sul serio se stessi ed è ugualmente efficace nel rapportarsi al prossimo.

Richiede una certa abilità e una buona dose di autostima per non cadere nell’auto-denigrazione (si presuppone un pò di delicatezza e un minimo di sense of  humor da parte dell’interlocutore) ma fa sì che attorno a sè si crei un clima disteso. E per coloro che soffrono di timidezza ed insicurezza, risulta una buona strategia di difesa dal giudizio altrui. Sostiene Antonella Marchetti, docente di psicologia dello sviluppo presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore (e co-autrice assieme a Davide Massaro e Annalisa Valle di: ‘Non dicevo sul serio. Riflessioni su ironia e psicologia‘): “In psicologia, l’ironia è molto studiata, l’autoironia meno. La prima è considerata un fenomeno relazionale, la seconda è apparentemente usata contro se stessi“.

Ma in realtà, secondo la psicologa, anche l’autoironia è spesso rivolta all’esterno. Quando, per esempio, si ironizza su un proprio difetto fisico, lo si fa per prevenire un’eventuale critica: “Prima che gli altri notino un nostro limite – spiega la professoressa Marchetti – e ne facciano cenno facendoci rimanere male, lo facciamo notare noi, mostrando così che non ne soffriamo“.

Sai affrontare i cambiamenti?

La nostra vita non assomiglia mai ad un percorso lineare e monotono. Molto spesso ci troviamo di fronte a svolte improvvise, a volte non volute. Nella maggior parte dei casi non ci sentiamo abbastanza preparati per momenti simili. Eppure il cambiamento può essere qualcosa di estremamente positivo, se affrontato con l’atteggiamento giusto.

Chakra: i sette centri di energia del corpo umano

Per la medicina (e filosofia) orientale, ogni individuo si può tranquillamente definire governato dai chakra. Questi si snodano dalla base della colonna vertebrale fino alla sommità del capo e presiedono il nostro intero equilibrio psicosomatico ed energetico, quindi: organi, ghiandole endocrine, funzioni vitali ed emozioni.

Primo chakra: Si trova alla base della spina dorsale, nel perineo e vibra di un bel colore rosso. Presiede e controlla il sistema scheletrico, denti, gengive, sistemi d’eliminazione e linfatico, ghiandole surrenali e prostata negli uomini. Emotivamente, rappresenta la capacità di essere ben radicati, la pazienza e la sicurezza: un eventuale squilibrio può determinare paura e senso di instabilità.

Secondo chakra: E’ collocato al centro dell’addome e irradia un caldo color arancione. Governa il sistema di riproduzione, intestino, lingua e gonadi. Determina il rapporto con il piacere e l’emotività. Un suo squilibrio può causare stress nella sessualità e un cattivo rapporto con il cibo.

Terzo chakra: Il plesso solare ospita il terzo, nutrito proprio dal colore giallo. Regola il sistema muscolare, digerente, pelle, occhi e viso. Emotivamente, è legato alla libertà di essere se stessi, senza esercitare controllo o dipendenze. Una tensione a questo livello può comportare volontà di prevaricazione o controllo eccessivo.

I bambini comunicano con le smorfie

 

Quante volte da bambini ci siamo presi una “sgridata” per aver fatto le boccacce a qualcuno? Le linguacce e le smorfie sono sicuramente un frequente ricordo dell’età infantile e soprattutto ricordiamo le minacce ricevute per questo motivo. Federico Bianchi di Castelbianco, psicoterapeuta infantile, ha dichiarato che: “Le boccacce sono un atto liberatorio che i bambini usano per esprimersi e per farsi capire.

 

 

 

 

Prima dei tre anni i bambini hanno una certa vitalità e spontaneità che purtroppo si perde con la parola e con il pensiero elaborato. Meglio produrre male ma tanto piuttosto che bene ma poco“. L’inibizione della boccaccia è quindi una sorta di errore per i genitori, bisognerebbe invece tentare di stimolarlo ad utilizzare delle parole per farsi capire invece che di fare gesti.

La musica che fa bene all’umore

L’esperienza di tutti i giorni e numerose ricerche scientifiche ci hanno dimostrato chela musica ha il potere di influenzare notevolmente il nostro umore. Basta scegliere la canzone giusta per ogni momento della nostra giornata o per ogni umore.

Il secondo matrimonio è garanzia di serenità

Se addirittura i Cesaroni hanno desistito, ci sarà un perché. Non per niente il progetto di aumentare la famiglia, già piuttosto consistente (cinque figli tra lui e lei) ha avuto vita breve: il tempo di una puntata. Una (quasi) divertita Elena Sofia Ricci ha sostenuto di essersi sbagliata e che proprio no, non era incinta e si chiude qui. Ma questa è una fiction, la vita reale è una puntata che contempla in media otto, dieci anni, il tempo che basta per riempirla di prole tra il primo, il secondo – e non si sa mai, terzo letto.

Eppure nonostante i livello di guardia, che di solito si alza con il secondo matrimonio, delle precedenti esperienze si ricorda esclusivamente e si ha nostalgia solo dell’odore borotalcato. E ha davvero poca importanza che la “sposa di ritorno” abbia già due figli dal matrimonio precedente o che lo sposo si ritrovi un adolescente problematico soprattutto a scuola. L’impulso riproduttivo pare sia più forte di tutto. Tanto da poter resettare anni di stanchezza cronica, pannolini e malattie infantili, baby sitter e sensi di colpa. La differenza tra ieri ed oggi è soltanto una e non da poco: siamo più provati e stipati.

I giovani e l’incertezza

 

Nella realtà quotidiana si parla tanto dei giovani come bamboccioni, come amanti dei mass media, come liberi scansa fatiche o ancora come opportunisti che passano troppo tempo su Facebook. Probabilmente l’idea del giovane non è ancora stata tradotta, anche perchè forse i giovani non hanno ancora trovato la possibilità di interpretare la propria realtà mutevole troppo velocemente, o ancora di anticipare e recepire per bene i cambiamenti.

Oltre i suddetti tra gli aggettivi che vengono “cuciti addosso” ai giovani troviamo anche narcisista e seguace della massa. Purtroppo tutti questi fattori di insoddisfazione da parte dei giovani e soprattutto di questa non delineazione della realtà giovanile è dovuta al fatto questi ultimi possono essere definiti come “figli dell’incertezza“.