
Quale donna non invidia Carrie Bradshaw, la protagonista della famosissima serie statunitense “Sex and the city”? Quale donna non ha mai sognato di trascorrere un’intera giornata con la giornalista per le strade di New York per provare il brivido dello shopping più sfrenato? Scarpe, gioielli, vestiti, profumo. Difficile trovare una donna che possa rinunciare a tutto ciò. Che lo shopping sia un’ossessione è vero per molte donne. Ma allo stesso tempo è innegabile che abbia anche un effetto benefico su chi lo pratica. A conferma di ciò arriva uno studio britannico promosso dalla catena di negozi londinesi chiamata Superdrug.
Sembra spesso di vivere in una società dominata dall’egoismo, dove ci si disinteressa delle ingiustizie e delle sofferenze patite dagli altri, ma, in questo senso, una speranza può arrivare forse da chi si è da poco affacciato al mondo, sempre che poi non segua i cattivi esempi che possono venire dagli adulti.
In relazione alla
Premesso che niente giustifica insulti, comportamenti maleducati e mancanza di rispetto da parte degli altri e che chi si comporta in questo modo non ha scuse ed è decisamente una brutta persona, gli esperti ci invitano ad analizzare anche i nostri di comportamenti osservando se a volte, inavvertitamente, non contribuiamo a farci trattare male incoraggiando questa mancanza di rispetto magari con troppa accondiscendenza o non dando il giusto peso a parole offensive, subendole e perdonando troppo facilmente i soprusi. Ne parla su Psychology Today il professor Clifford N. Lazarus, psicologo e direttore del Lazarus Institute che ci spiega come evitare di farsi trattare male dagli altri o comunque scoraggiare simili prevaricazioni.
Viviamo ed esistiamo nei nostri confini, per quanto estesi siano ed aperti al mondo, frontiere tracciate dal rapporto con gli altri senza i quali non esisteremmo, non potremmo rappresentarci e non saremmo ben definiti nella nostra identità. Spesso, però, i nostri spazi vitali, quelli in cui muoviamo liberamente ed autonomamente per costruirci un’immagine e poi presentarci agli altri in questa veste e ricevere un feedback, positivo o negativo che sia, vengono invasi dall’eccessiva importanza e dal ruolo troppo invadente che ricoprono le persone con cui veniamo in contatto nella nostra vita.
Litigare è normale e, all’inizio di una storia d’amore, lo è forse ancora di più, le discussioni piuttosto accese sono anche un modo per conoscersi, per rapportarsi in modo anche piuttosto burrascoso con un sentimento grande che sta per nascere o è già nato ed ancora non lo sappiamo e ci sconvolgerà la vita. Ripensandoci molte coppie che ai loro inizi litigavano animatamente e di frequente e a cui in molti non davano grandi speranze di rimanere insieme a lungo, riviste a distanza di anni, sono lì, pacifiche, più unite che mai.
Per strada, al telefono, in ufficio, in famiglia, si assiste spesso, ahinoi, a discussioni in cui a prevaricare è una sola voce, che si distingue dalle altre perché è più acida, più stridula o magari per un tono autoritario, perentorio, piuttosto che isterico, agitato, concitato. Chi alza la voce è il più forte, è quello che vince, ammesso che ci sia qualcosa da vincere, in un diverbio? Generalmente, la voce che sentite sovrastare le altre è sicuramente quella del soggetto più coinvolto, più preso dalla discussione, quello con un bisogno più alto di imporsi, di far valere le proprie