Snack e dolci? E’ abitudine

 

E’ quanto afferma uno studio dell’Università della California Meridionale. Gli snack e i dolci ci piacciono così tanto a causa delle nostre abitudini. Siamo soliti consumare un determinato cibo in un determinato luogo o in un determinato momento a causa dell’abitudine e non per vera e propria fame. Ci sono, quindi, dei cibi di cui non riusciamo a fare a meno per consuetudine. Il gruppo di studiosi americani ha analizzato il comportamento di una serie di persone che, prima di entrare al cinema, consumano uno dei pasti che fa quasi sempre compagnia agli amanti del grande schermo: i pop-corn. In particolare, i cinefili sono stati divisi in gruppi.

Consenso e popolarità sono importanti per i giovani

 

La scuola è maestra di vita, dicevano i latini. In effetti, l’ambiente scolastico forma il giovane non solo da un punto di vista culturale e intellettuale, ma anche sociale. È importante per i giovani adolescenti essere a contatto con i propri coetanei ed affrontare i problemi di tutti i giorni e non solo quelli assegnati dai professori. Secondo quanto scoperto da una ricerca dell’Università di Chicago, i giovani di oggi non sono più preoccupati di ricevere dei voti sufficienti e di avere la stima degli insegnanti.

Tecnodipendenze, come liberarsene

 Sono le nuove tecnodipendenze: c’è chi arriva ad avere un vero e proprio attacco di panico se deve staccarsi dallo smartphone, chi non fa altro che chattare fino a tarda notte e refresha le pagine dei social network spasmodicamente ogni secondo alla ricerca di nuove notifiche ed aggiornamenti, chi diventa addicted dei giochini social, insomma ce n’è per ogni debolezza ed il tutto nasce da un uso smodato dei nuovi strumenti di comunicazione che hanno invece un potenziale enorme, se utilizzati correttamente, per migliorare la nostra vita e le relazioni.

Lavoro, valuta il tuo capo con un test

 Generalmente sono i dipendenti ad essere valutati dai loro superiori in termini di produttività, efficienza, carattere, rispetto. La psicologa americana Harrier Lerner, autrice di The Dance of Anger, ci propone questo test al contrario ovvero valutare il capo o comunque i vertici della propria azienda, i datori di lavoro, i diretti superiori, in base ad alcuni parametri specifici che ne tracciano il profilo professionale più o meno capace. Un esercizio divertente e anche rilassante se vogliamo, che aiuta anche chi si sente sempre responsabile di tutto quanto non va a lavoro a capire che ci sono alcune responsabilità che vanno attribuite ad altri attori in gioco. Vediamoli nel dettaglio e buon divertimento!

Gli ormoni sessuali scelgono il nostro lavoro

 

Quante volte pensiamo di affidarci al destino o crediamo nella fortuna? Soprattutto dopo aver brillantemente superato un colloquio di lavoro ed essere riusciti a conquistare il tanto agognato “posto di lavoro” decidiamo e ci convinciamo di “aver avuto una gran fortuna”. Il mondo del lavoro è complicato e a volte anche in esso ci sono delle “situazioni” che risultano ancora strane. Il classismo distingue fra mestieri tipicamente maschili e tipicamente femminili.

Stress da traffico, milanesi i più a rischio in Europa

Stress da traffico, chi colpisce, in che misura e quanto influisce nelle relazioni interpersonali, sulla produttività a lavoro, sulla salute? Abbiamo già avuto modo di parlare di quanto sia stressante, soprattutto per gli automobilisti pendolari, rimanere imbottigliati nel traffico al mattino, con il risultato di arrivare tardi e di malumore in ufficio. Oggi parliamo dei dati diffusi dall’IBM nel Global Commuter Pain survey 2011, un’indagine che ha coinvolto gli automobilisti delle principali metropoli del mondo, interpellati sui loro livelli di stress, rabbia e produttività in relazione alle condizioni del traffico, più o meno congestionato.

Principe azzurro cercasi? meglio un cane!

 

I cari amici animali sono sempre con noi. Non vale più il detto “chi trova un amico trova un tesoro”. Trovare un cane è meglio. Forse. Per le donne. Infatti, una ricerca inglese afferma che soprattutto le donne amano trascorrere il proprio tempo in compagnia del fedele amico a quattro zampe. Il gentil sesso troverebbe nel fidato animale un rifugio sicuro, un amico con cui confidarsi, un appoggio nel momento del bisogno, un punto di riferimento per sentirsi amato. Quindi, perché affidarsi ancora al marito o al fidanzato?

L’arteterapia per superare il trauma dell’11 settembre

 L’arteterapia si è rivelata utile per aiutare i parenti delle vittime e chiunque rimase traumatizzato dall’attacco dell’11 settembre 2001 alle Torri Gemelle di New York, un attentato terroristico che ha lasciato molte ferite aperte, radendo al suolo non solo i due grattacieli ma anche le certezze, le sicurezze e i valori del multiculturalismo della società americana. Ne parla, ricordando quei giorni, a dieci anni da quella terribile data, la dottoressa Cathy Malchiodi, psicologa americana, esperta di art therapy, autrice di The Art Therapy Sourcebook.

L’islamofobia, le vittime dimenticate dell’11 settembre

 Paura, tanta, quella che ha invaso il mondo dieci anni fa a seguito dell’attentato terroristico dell’11 settembre alle Torri Gemelle di New York. Tante le vittime nel crollo dei grattacieli, tutte note, identificate e ricordate come è doveroso che sia quando la vita viene spezzata in due dal fondamentalismo violento, dalla follia degli estremismi. Ci sono numerose altre morti scatenate non dall’attacco in sé ma dalle sue conseguenze sugli equilibri sociali degli USA e non solo, persone uccise, ferite o insultate solo perché di religione islamica che erano nel posto sbagliato al momento sbagliato quando la furia e la rabbia di chi vede crollare il baricentro della sua cultura si è abbattuta su negozi gestiti da islamici, centri culturali, studenti.

Raggiungere gli obiettivi, questione di priorità

 Per raggiungere degli obiettivi prefissati, che si tratti di traguardi lavorativi piuttosto che di liberarsi da una pericolosa dipendenza o di migliorare un rapporto bisogna innanzitutto fissarli con chiarezza, cosa che, anche se appare scontata, non sempre facciamo. Scriverli nero su bianco aiuta invece a renderli concreti, perseguibili così come è utile annotare i progressi, giorno dopo giorno, per capire che stiamo avanzando verso la nostra meta.

Stress da lavoro, mille facce per un solo nemico

 Lo stress da lavoro, spesso lo immaginiamo semplicemente come un fattore di rischio che colpisce chi è sottoposto ad un carico eccessivo di fatica fisica, ad esempio quella correlata a mestieri che portano a stare in piedi o a sollevare carichi tutto il giorno. In realtà tutti possono soffrire di stress da lavoro, dagli insegnanti agli impiegati, dai muratori ai manager. Un disagio psicofisico che si esprime in molti modi diversi e con sintomi che variano da caso a caso, ne abbiamo parlato spesso raccogliendo il parere degli esperti su come imparare a riconoscere le diverse categorie di distress e come reagire.

Donne e videogiochi: meglio del sesso

 

Quanti vostri fidanzati sono rimasti incollati il sabato sera dinanzi al pc o alla PlayStation per terminare l’ultimo gioco da poco acquistato? Quante volte vi hanno dato buca sostituendovi con Super Mario Bros? Questi tempi sembrano finiti. Sarà una notizia poco piacevole per gli uomini e molti non ci crederanno, ma le donne amano i videogiochi. Addirittura, più del sesso e dello shopping. E’ quanto ha scoperto una ricerca indetta da una società produttrice di videogame, la Doritos. Dovendo lanciare un nuovo gioco sul social network più famoso dei nostri tempi come Facebook, l’azienda ha deciso di effettuare un’indagine per capire l’incidenza del gioco sul pubblico e il profilo di chi gli si dedica.

Nomi ed identità, cosa si nasconde dietro al nostro nome?

 Un nome è per sempre, l’identità è invece in continua evoluzione, un cambiamento che vorremmo percepire e che fosse avvertito anche dagli altri sentendoci chiamare diversamente, ecco perché spesso artisti, scrittori, cantanti, amano attribuirsi nomi diversi e anche cambiare il nome del gruppo nel corso delle diverse fasi della loro carriera. E’ lo stesso motivo per cui chi da bambino veniva chiamato con un diminuitivo non lo sopporta più da adolescente o una volta adulto. Eppure in alcune culture, come ad esempio nella tradizione dei Nativi Americani, il nome non era affatto per sempre e aveva ben altro valore, un valore descrittivo delle caratteristiche fisiche, della personalità, delle abilità, dell’anima di chi lo indossava, come un vestito realizzato su misura.

Autostima, tra fallimento e successo

 Credere in se stessi, avere la giusta dose di autostima è fondamentale per avere successo e per ottenere i migliori risultati in quello che facciamo, migliori inteso come il meglio che possiamo offrire in un momento preciso della nostra vita e con le risorse che abbiamo a disposizione, non come il massimo in assoluto, non dimenticate mai di non cedere al peso di un confronto impari. L’autostima, però, è importante soprattutto in periodi della nostra esistenza costellati di cadute, errori, delusioni, illusioni, fallimenti, piccoli o grandi che siano, ed in diverse sfere, dai rapporti con gli altri al lavoro, dall’amore alla famiglia, dalle dipendenze all’equilibrio psicofisico.