Masturbazione e luoghi comuni

Oggi siamo qui per parlare di masturbazione e per eludere una volta e per tutte tutti i luoghi comuni che circondano questa pratica. Per completezza informativa, parliamo della masturbazione come pratica autoerotica che permette la sollecitazione “volontaria” degli organi sessuali maschili e femminili. Il termine deriva dal latino manus (mano) e stuprare (sporcare). Proprio dall’accezione stuprare, ne deriva infatti la sua accezione negativa che condanna questa pratica da secoli. La masturbazione in se, aiuterebbe invece ad ottenere piacere, ma soprattutto per conoscere meglio il proprio corpo.

La prima “masturbata” risale all’Egitto di 2800 anni fa ed è stato visto come un atto naturale, sfruttato dagli uomini per la regolazione dei propri liquidi corporei, mentre per le donne, legato alla cura dei propri disturbi nervosi.

Meditare fa bene

Noi occidentali siamo molto diversi rispetto agli orientali soprattutto per una questione di cura della nostra psiche. Purtroppo, non conosciamo bene il valore della meditazione e di conseguenza la stiamo trascurando fino a farla diventare quasi una pratica desueta e non compatibile con i nostri standard di vita.

E’ importante invece capire quali sono gli effetti benefici che la meditazione ci può dare, sia psichici che fisici. La meditazione, infatti potrebbe aiutarci in una serie di migliorie suddivisibili per obiettivo e soprattutto suddivise in contesti dedicati.

Stress, riconoscerlo e vincerlo

 Come scoprire se siete stressati e stanchi del vostro stile di vita e capire che è proprio venuto il momento di cambiare? Se cadete spesso in una o più di queste trappole dello stress probabilmente siete al limite e bisogna intervenire per recuperare l’equilibrio psicofisico:

  • Saltate spesso i pasti;
  • Siete spesso sgarbati ed intrattabili con chi vi circonda;
  • Non riuscite a gestire al meglio il vostro tempo;
  • Vi rifugiate, con sempre maggiore frequenza, nelle dipendenze per trovare conforto, abusando di alcol, droghe, caffeina e sigarette;
  • Mangiate di frequente cibo spazzatura;
  • Avete assunto da tempo un atteggiamento da vittima;
  • Volete sempre avere ragione;
  • Vi paragonate di continuo agli altri.

Sindrome affettiva stagionale, come risollevare l’umore a primavera

Sindrome affettiva stagionale, SAD

La sindrome affettiva stagionale, SAD, colpisce il 25% degli italiani, in misura maggiore le donne. Negli ultimi anni, spiega il neurologo romano Rosario Sorrentino, i cambiamenti climatici repentini sono diventati un appuntamento angosciante per un’ampia fetta della popolazione, afflitta da meteoropatia.

L’esperto spiega che bisogna preoccuparsi quando i sintomi si protraggono per numerose settimane:

Nell’organismo infatti può crearsi uno stato di equilibrio nuovo, come se nel cervello si fosse acceso un interruttore biologico. E se si sottovaluta questa condizione si rischiano conseguenze imprevedibili e talora sconcertanti con disinibizione del comportamento, euforia eccessiva, aggressività, manie di grandezza, fino all’episodio maniacale stagionale.

Sex blues: ecco i motivi

Oggi esaminiamo un tipo di depressione di cui avevamo già parlato proprio qualche giorno fa: il Sex Blues, una forma particolare di depressione che si scatena nell’individuo, subito dopo aver fatto l’amore. Secondo recenti sondaggi, a soffrirne è ben una donna su tre. Nell’intimità dell’essere umano, sicuramente il sesso è uno dei momenti da sempre classificato come quello di maggiore benessere e relax, e questo binomio fisico e psicologico racchiude solitamente tutte le emozioni piacevoli che un rapporto sessuale può portare a termine. Purtroppo, molti individui, soprattutto di sesso femminile, vengono invece subito dopo assaliti da un senso di tristezza, ansia, malinconia, inquietudine e soprattutto voglia di piangere dopo un rapporto sensuale.

Ci sono oltre a questo, secondo Robert Schweitzer, altri fattori di ordine biologico. Il 32% delle donne che ha questa patologia di Sex Blues, è una donna che principalmente per biologia soffre di un’ansia incontrollata e che di conseguenza si scatena in una forma di depressione. In effetti sembra che dall’Università del Queensland, in Australia, sia pronta una risposta agli studi del dottor Schweitzer, relativa a questi fattori biologici dell’individuo.

Esaminare i super sensi

Oggi parliamo di sensi extra ai cinque canonici che noi conosciamo. Ovviamente non stiamo avvalorando la tesi di essere dei super eroi, ma sicuramente di quanto l’essere umano abbia delle potenzialità che non sono sfruttate a dovere e quindi di quanto possiamo fare ancora di più.
Per parlarne, ci baseremo culle parole dello scienziato Lawrence Rosenblum, che ha raccontato nel suo “Lo straordinario potere dei nostri sensi”, come il nostro cervello, mettendo a punto la cooperazione costante dei nostri sensi, proporrebbe una influenza vicendevole che andrebbe a far si di riunire compensazione e sostituzione degli stessi l’uno dell’altro, permettendo anche a chi ha deficienze sensoriali di approfittare di caratteristiche di un senso e proponendoci quindi il fatidico “sesto senso”, per superare in ogni caso una situazione difficile o meglio, estrema della nostra quotidianità.

Lawrence Rosenblum ha testato su se stesso in prima persona queste possibilità del nostro corpo, ad esempio cercando di uscire fuori da un giardino bendato e con dei guantoni, senza calpestare nulla e di conseguenza, solo “odorando” un nastro all’odore di menta messo sulla scia verso l’uscita, o ancora riuscendo ad evitare di mangiare cose malsane solo toccandole, bendato e con le narici otturate.

Riccardo Manzotti spiega i sogni

Neuroni e Coscienza”, il ciclo degli incontri che si sta tenendo al Palazzo Ducale di Milano, ha portato nell’ultima occasione ad una riflessione importante. Ospite d’eccezione, il Professor Riccardo Manzotti, ordinario di psicologia cognitiva alla Iulm di Milano, che ha tenuto cattedra nella Sala del Maggior Consiglio esponendo il problema che dell’umanità è sempre stato celato: di che materia sono fatti i sogni.
Per spiegarlo, il professore, è partito dal porre un quesito relativo al come sia possibile che le attività elettrochimiche dei neuroni diventino rappresentazioni del mondo fenomenico.

La comprensione non era semplice e per questo si sono fatti degli esempi pratici con i presenti.

Stress da multa, donna incinta risarcita per rimozione del veicolo

 Immaginate, o meglio fate appello ai vostri ricordi, di aver faticato tanto per trovare un parcheggio che rispetti i requisiti del consentito: niente doppia fila, divieti di sosta, passi carrabili, marciapiedi, strisce pedonali, bidoni dell’immondizia, fermata dell’autobus, posti auto riservati e così via, la lista è lunga. Insomma, immaginate di aver parcheggiato al posto giusto ma di uscire dal negozio, dal centro commerciale, da casa o dall’ufficio, ovunque vi troviate  e non trovare più la vostra auto perché i vigili l’hanno rimossa.

A quel punto vi mettere a cercarla, certi di non aver contravvenuto a nessuna norma a riguardo, e scoprite che si è trattato infatti di un errore dei gestori del traffico. Stressante, vero? Sì, in questo caso sì, e avreste pienamente ragione a rivalervi ed a chiedere il dovuto risarcimento per lo stress causato dalla superficialità del vigile. Controversa è invece la vicenda che vede protagonista una donna incinta che ha parcheggiato sulle strisce pedonali e si è vista, giustamente (?), rimuovere il veicolo.

Derby, vincerlo con i neuroni specchio

 Vincere una partita cruciale come può esserlo un derby. Il Milan ce l’ha fatta. Sarà forse merito dei neuroni specchio? Chi può dirlo, eppure Claudio Mencacci, psichiatra dell’Ospedale Fatebenefratelli di Milano, ne è convinto: immaginare le vittorie precedenti, quelle già vissute, può ben disporre il cervello verso la vittoria, addestrarlo a replicare il successo.

Chissà se vale anche nelle altre partite della vita: un esame, uno scoglio… se pensare ad una vecchia vittoria ci carica di grinta per ottenere quella successiva.

Il cervello, spiega l’esperto, non distingue tra ciò che pensa e la realtà e quindi collegare la mente al ricordo delle vittorie del passato significa anche preparare il cervello a vincere una volta di più.

Come trattenere un uomo

Se un tempo erano gli uomini a dover rincorrere le donne, oggi tutto è cambiato e ci troviamo nella situazione opposta, vale a dire che sono le donne a dover rincorrere gli uomini. Il caso più frequente rilevato negli ultimi anni, è relativo soprattutto agli uomini che scappano da una situazione particolare: il matrimonio.

Se osserviamo le sedute di psicologia di coppia degli ultimi anni, notiamo infatti che c’è un netto aumento di uomini che cercano di scappare nel momento in cui il rapporto si stabilizza e si va a cercare qualcosa di solido nella coppia. Si tratta probabilmente dell’esperienza maschile che manca oppure nell’insita maternità che le donne hanno, mentre gli uomini no.

Fame nervosa, combatterla con la giusta dieta ed uno stile di vita sano

Fame nervosa, eating emozionale

L’eating emozionale, quella fame emotiva cosiddetta nervosa, che più che mirata a soddisfare un reale appetito fisico, cerca di colmare un vuoto interiore o di eliminare lo stress servendosi del cibo.
Mangiare diventa una sorta di rifugio, un punto di sfogo al nervosismo, alla frustrazione, un modo poco salutare di calmarsi e consolarsi che lascia ancora più insoddisfatti e crea ulteriori problemi che vanno ad appesantire con ulteriore tensione la vita, ovvero i chili di troppo e il conseguente stato di insicurezza che spesso ne deriva oltre che danni per la salute.

Resistere alla tentazione di trangugiare qualsiasi cosa capiti sotto tiro non è impossibile. Si può iniziare gradualmente a liberarsi dalla fame nervosa, eliminando dalla dispensa snack, dolcetti, e quanto altro può servire da spuntino ipercalorico ed insano.

La libertà di scegliere

 Diamo spesso per scontato che la libertà di scegliere il proprio destino sia assodata per ogni individuo e forse in parte è così. Ma attenzione a non credere che gli eventi negativi siano necessariamente una conseguenza diretta delle proprie azioni o di una cattiva condotta altrui.

I rischi insiti nel credere che sia tutto frutto di una libera scelta ce li illustra un interessante studio pubblicato sulla rivista di divulgazione scientifica Psychological Science.
Ad effettuarlo un’équipe di ricercatori afferente alla Columbia University coordinata dalla dottoressa Krishna Savani.

Motivazione, le canzoni che ispirano positività

 La musica, strumento di seduzione, contemplazione, meditazione, conforto, dolore… associata ai ricordi, alle note più amare, a quelle più allegre, capace di riportarci indietro nel tempo, di farci sognare il futuro, di far innamorare ed in generale di rispondere, con la sinfonia giusta, ad ogni nostra emozione: dalla rabbia allo sconforto, dalla delusione alla gioia, dall’amore all’euforia fino a cogliere le sfumature più sottili dei colori dell’anima: la malinconia, il rimorso, il rimpianto, la solitudine, la grinta.

Uno studio effettuato dalla Penn State University ha scoperto che ascoltare musica non solo metteva di buon umore gli studenti quando erano giù di morale, ma amplificava le emozioni positive in chi era già allegro. Inoltre, non importava che genere fosse: rock, classica, pop, new-age né in che contesto la ascoltavano. Da soli, mentre ci si vestiva, in compagnia… la musica rendeva più ottimisti, allegri, amichevoli, rilassati e tranquilli oltre che attenuare le emozioni negative.

Depressione dopo il sesso, sex blues

Depressione post sesso, sex blues

Il sesso migliora l’umore, è un ottimo modo per rimanere in sintonia con il partner, un’attività fisica che brucia un discreto numero di calorie, eppure una recente ricerca avrebbe approfondito un aspetto per così dire  negativo della vita sessuale che colpisce le donne.

Si parla di depressione dopo il sesso, quella sensazione mista di tristezza e malinconia conosciuta come sex blues e che pare sia molto diffusa tra la popolazione femminile. A soffrirne, infatti, sarebbe una donna su tre.