Capire l’ipnosi con i colori

 

Secondo un recente studio condotto dall’Università di Manchester, l’analisi dei colori preferiti a livello psicologico, rivelerebbe il livello di suscettibilità dell’individuo all’ipnosi. I ricercatori, hanno studiato la tendenza ed il filo conduttore che c’è tra il colore preferito e l’ipnosi. L’ipnosi è stata studiata come fenomeno in particolare per la cura dei pazienti che patologicamente soffrono di colon irritabile. Il risultato dello studio, mostra come l’ipnosi sia ad esempio maggiormente valente nei pazienti che hanno come colore preferito l’azzurro chiaro.
Altro esempio cromatico è rilevato negli individui che hanno come colore preferito il grigio. In questi pazienti, sarebbe di gran lunga inferiore la possibilità di farli entrare in trance. Ovviamente l’ipnoterapia non viene applicata però solo in base ai colori preferiti del paziente. Questa indagine nasce soprattutto come indagine preventiva nella risoluzione di casi di pazienti che necessitano di entrare nello stato di trance e che non hanno un umore proprio dolce.

Aracnofobia, la paura dei ragni

 Dal greco aracno (αράχνη), “ragno”, e fobia (φοβία), “paura”. Come tutte le fobie, l’aracnofobia, è una paura irrazionale e spesso incontrollata, nel caso specifico dei ragni. Chi ne soffre, seppur consapevole che la maggior parte dei ragni presenti in natura, o comunque nell’area di residenza, non è pericoloso per l’incolumità dell’uomo, ne è terrorizzato.

Il pericolo viene percepito quando ci si imbatte in un ragno, in casa piuttosto che all’aperto, ma anche quando si sospetta la presenza degli aracnidi. Nei casi più gravi anche una foto particolarmente realistica di un ragno può scatenare una sensazione di ribrezzo e disgusto.

Stress, spegni l’interruttore

 Chi non ha mai sognato di spegnere lo stress premendo un semplice interruttore? In un futuro non troppo lontano potremmo chiudere ulteriormente il rubinetto di ansia e preoccupazioni evitando di somatizzare eventi e stati di forte pressione. Ovviamente l’interruttore di cui parliamo è genetico. Per ora la disattivazione dello stress è stata osservata in sperimentazioni compiute sui topi, intervenendo su quelle che sono le tre proteine che consentono all’organismo di assorbire ed attutire gli eventi stressanti ed andare avanti.

Si tratta, nello specifico, di urocortin 1, 2 e 3. Una persona calma e controllata che riesce a reagire con contegno, compostezza e fredda lucidità anche agli shock più sconvolgenti e alle notizie più dure da digerire, potrebbe sì essere un eroe della gestione delle emozioni ma anche, oggi lo sappiamo, un individuo che possiede quantità superiori delle proteine attutisci-stress, capace, grazie a queste, di rimanere impassibile.

L’imbarazzo del silenzio

 

Oggi parliamo di un recente studio di psicologia che è stato condotto dall’Università di Groningen e pubblicato successivamente sul Journal of Experimental Social Psychology firmato da Namkje Koudenburg, ricercatore olandese definito lo psicologo del silenzio.
In questo studio si parla di una situazione che ricorre spesso nella quotidianità dell’essere umano: il silenzio. Una breve pausa di silenzio tra due persone è comprensibile, e porta anche alla distensione dei nervi, ma purtroppo se quest’ultima dura più di quattro secondi non è normale e può creare imbarazzo e soprattutto è indice di qualcosa che non va, tipo un disaccordo.

Non passa inosservata e proprio per questo gli studiosi di Groningen sono voluti andare a fondo sul problema.
Lo studio è partito da due esperimenti diversi tra loro, che hanno portato in esame circa 162 studenti universitari. Per cominciare, ci si è assicurati che alla base ci siano degli istinti di accettazione sociale tra di essi e soprattutto che pre esista un senso di appartenenza ad un gruppo, filtrando o quasi eliminando la paura “primordiale” dell’esclusione da una rete non amicale, ma portando l’individuo in una rete di amici e socialmente attiva.

Stress, affrontare il risveglio con lo spirito giusto

 Non so voi, amici, ma il risveglio per me è traumatico. Spesso sottovalutiamo l’influenza di un inizio soft sul decorso, più o meno positivo, della nostra giornata.
Eppure, partire con lo spirito giusto sin dalle prime ore del mattino è a dir poco cruciale.

Se pensiamo a cosa ci stressa maggiormente appena svegli, uno dei principali imputati è sicuramente il carico di doveri, obblighi, commissioni, lavoro che ci aspetta. Ricordate il discorso delle zavorre che facevamo qualche giorno fa? Aggiungete alla lista degli accessori di cui non avete bisogno per vivere l’overload di pensieri e informazioni che ci affolla la mente non appena riapriamo gli occhi.

Pessimisti si nasce, quando il bicchiere mezzo vuoto è colpa di un gene

 Il pessimismo? Una questione di geni! Non sempre, ovviamente, però può accadere di essere predisposti sin dalla nascita ad un atteggiamento pessimista verso la vita.
A dirlo è un’équipe di ricercatori dell’Università del Michigan spiegando che ci sono persone geneticamente programmate per essere negative.

Gli autori dello studio, riportato dalla rivista di divulgazione scientifica Archives of General Psychiatry, hanno individuato nel cervello dei pessimisti cronici livelli più bassi di una sostanza chimica che pare essere capace di influenzare il nostro modo di vedere il mondo.

Perchè l’umore cala in inverno

 

Noi che ci occupiamo spesso di psicologia e soprattutto di modi di vivere, ci troviamo a parlare oggi di uno status mentale che colpisce circa il 75% della popolazione mondiale: il malumore invernale. L’umore in inverno spesso va molto giù, buona parte delle persone provano un senso malinconico di tristezza, poca voglia di intraprendere iniziative e soprattutto molta attesa nei confronti della bella stagione. Tutto questo status negativo, influisce negativamente sul nostro stile di vita e sulle nostre relazioni sociali. Indicatori e modificatori del nostro umore sarebbero freddo, giornate corte e voglia di rinchiudersi in casa.
A queste situazioni fisiche che quasi ci costringono a rimanere chiusi in noi stessi, si può però reagire. Il segreto sta nel pensiero positivo legato ai nuovi obiettivi. A lanciare l’input per la miglioria è un recente studio dell’Università del Missouri che ha pubblicato una serie di consigli per essere allegri e spensierati anche durante il periodo invernale.

Il senso di angoscia opprime un italiano su tre

 Dal IV Rapporto sulla rappresentazione sociale e mediatica della sicurezza in Europa, condotto da Demos, Osservatorio di Pavia e Fondazione Unipolis, emerge, tra gli altri dati, la fotografia delle principali paure e angosce degli italiani. A minare la fiducia nel futuro dei cittadini della penisola in primis la disoccupazione e la crisi economica che sono in cima ai pensieri poco rosei di ben il 60% della popolazione.

Paure e ansie che non ottengono molto spazio nella rappresentazione mediatica dei timori sociali, a differenza di quanto accade nel resto d’Europa, dove tg e media danno più voce a quelle che sono le problematiche che ostacolano la serenità dei cittadini.

Stress, Zen! il gioco per iPad che rilassa corpo e mente

 Dopo l’esame di coscienza, le varie applicazioni per misurare il battito cardiaco e per calmarsi con la respirazione, parliamo di un gioco antistress che approda su iPad con una app tutta italiana sviluppata dall’azienda palermitana DooLabs di Marco Siino.

Si chiama Zen! ed è una tavoletta di legno virtuale che aiuta a rilassare corpo e mente, sfruttando delle sfere colorate da incanalare nei fori dello stesso colore, inclinando il dispositivo.

Gratis sul web la guida contro la balbuzie

 

Parliamo di una particolarità molto diffusa oggi, la balbuzie. Sicuramente ognuno di noi è capitato nella propria vita sulla strada di qualcuno che soffre di questa particolarità. La soluzione sicuramente non sembra quella di mettergli fretta oppure di anticipare le sue parole…o peggio di ridergli in faccia e sbuffare. L’obiettivo è quindi quello di non trasformare la sua particolarità in difetti e peso.

Il web ci aiuta ad essere dalla parte delle persone balbuzienti, con un progetto di sensibilizzazione che nasce proprio dall’Associazione Onlus “Vivere senza balbuzie“. Parliamo di una guida gratuita, distribuita sul web che include molti consigli per gli insegnanti che sono alle prese quotidianamente con giovani ragazzi che soffrono di babluzie e soprattutto scritta con i consigli di chi soffre di questa particolarità.

Stress, caffeina favorisce concentrazione sul lavoro solo nelle donne

 La mancanza di concentrazione nel corso di una giornata lavorativa particolarmente stressante è un tarlo che, chi più chi meno, si ritrovano prima o poi a dover affrontare in molti. La caffeina, in questi casi, è sempre stata considerata un valido alleato per ritrovare le forze mentali e rimanere lucidi e svegli ancora un altro po’. Numerosi studi, però, hanno ammonito sugli effetti sulla salute di un consumo eccessivo di bevande a base di caffeina.

Lasciando per un attimo da parte le implicazioni sull’organismo, occupiamoci della parte che interessa chi la utilizza per concentrarsi al meglio quando è stanco. Funziona o meno contro lo stress?

Confessione via iPad e iPhone, quando l’esame di coscienza è un’applicazione

 Chi è senza peccato scagli la prima pietra ma anche un smsAmici di Iovalgo, qualunque sia la natura del vostro rapporto con la fede e con quelli che ciascuna religione considera peccati di cui pentirsi e per i quali chiedere perdono,  potrebbe interessarvi sapere che oggi l’esame di coscienza, spiritualmente parlando, come un po’ tutto, passa anche attraverso un’applicazione iPhone.

La religione fa buon uso delle nuove tecnologie in questo caso e si adegua ai mezzi di comunicazione di moderna generazione. Si chiama Confession, A Roman Catholic App e sostituisce al confessionale e alla grata tradizionali il palmare.

Matrimonio? Un sogno degli uomini, le donne preferiscono la libertà

 E’ passato da single a fermamente intenzionato a rimanerci, ironizza un gruppo Facebook che prende in giro gli stati sentimentali. E non è tanto lontano dalla realtà, almeno per quanto riguarda le donne non coinvolte in un rapporto sentimentale che amano sempre di più la libertà. Gli uomini single, invece, pare inseguano l’abito bianco. Stereotipi capovolti, insomma.

E’ quanto emerso da un recente studio effettuato negli USA che potrebbe incrinare il già abbastanza compromesso mito dello scapolone indomito che fugge da relazioni stabili e dal matrimonio e non vuole metter su famiglia.
In realtà, stando a quanto afferma l’analisi, la più grande effettuata sui singles, a detta del Time, sarà l’atmosfera tutta cuoricini pre San Valentino, ma il sesso maschile sogna la donna giusta, quella con cui creare un futuro insieme e con cui avere dei bambini.

Via lo stress in cinque mosse

 In realtà, il titolo che potrebbe far sembrare, erroneamente, lo sconfiggere lo stress un gioco da ragazzi, nasconde nella sua semplicità spicciola non poche insidie. Le cinque mosse di cui parliamo, infatti, sono impegnative e necessitano di serietà e costanza per portarci al successo.

Già, perché è bene premettere che la vita ci metterà sempre davanti a degli ostacoli, a degli eventi non proprio facili da affrontare. Rassegnamoci. Accettiamolo. Senza per questo necessariamente stare sempre sulla difensiva. Dobbiamo far crescere in noi la consapevolezza che siamo pronti ad affrontare qualunque cosa ci capiti ma mai correre il rischio di voler controllare o peggio anticipare tutto, disegnando nella nostra mente gli scenari più catastrofici e tutto quanto potrebbe capitarci per poter studiare sin da ora le possibili vie d’uscita.