Stress, riconoscere i sintomi delle cinque categorie

 Ne parla Isabelle Filliozat ne L’alchimie du bonheur (L’alchimia della felicità), delle cinque categorie di sintomi da ricondurre e in cui possiamo facilmente ravvisare lo stress. Discorso ripreso dall’esperta di salute olistica Rika Zarai in un Libera le tue emozioni che sarebbe un peccato non leggere.

Campanelli d’allarme, segnali, spie, sintomi, chiamamoli pure come vogliamo, che rappresentano le diverse facce di un esaurimento fisico piuttosto che psichico che colpisce il nostro organismo e che ognuno di noi somatizza diversamente, in funzione del suo modo di vivere e della sua ereditarietà.

Le bugie rendono il rapporto di coppia più felice

Vi è una canzone, che forse non tutti conosceranno ma che spiega in modo esemplare, le dinamiche di molti rapporti: La vita è un paradiso di bugie. Il testo ci “informa” che: ogni coppia, per funzionare, ha bisogno delle sue piccole menzogne. Lo sostengono tra l’altro le ultime ricerche: una relazione, dura in media cinque anni di più ma solo se i partner evitano di dirsi tutta la verità.

Spiega a tal proposito Francesca Tripodi, psicoterapeuta all’Istituto di Sessuologia Clinica di Roma:

Le donne scelgono gli uomini?

 

Cambiano i modi di vivere e cambiano le abitudini…anche nei rapporti di coppia. Sembra infatti che i tempi dei corteggiamenti romantici e cavallereschi in cui gli uomini facevano il primo passo verso le donne, siano finiti. Donzelle e cavalieri, principesse e briganti, lasciano infatti il passo alla donna forte, intraprendente nella coppia e soprattutto piena di iniziative. Il cambiamento sembrerebbe essere insito in una serie di ragioni legate all’evoluzione.
Per far nascere, coltivare e portare avanti un amore, ci vogliono sia il tempo che la pazienza ed in questo le donne hanno un ruolo di primaria importanza. Esse infatti possono avere determinati comportamenti che possono essere ispirati dal carattere. Possono essere immediate, premurose, complici, sensuali e tutta una serie di atteggiamenti che difficilmente possono riscontrarsi nell’uomo. Inoltre, la donna può lasciare intorno a se una scia di interesse che difficilmente l’uomo riesce a fare nei confronti del (ormai ex) gentil sesso.

Poche confidenze in ufficio!

Quanto vi raccontate di solito? E soprattutto quanto parlate di voi stessi con i colleghi d’ufficio? Sia chiaro aprire una porta su se stessi e sulla propria vita privata in ufficio è una scelta che può anche andar bene se oculata e se riusciamo a dare la nostra confidenza a “piccole dosi”.

Del resto è risaputo, quando si tratta di lavoro e di ambiente di lavoro..ci inoltriamo per sentieri non sempre lineari. Proviamo allora a seguire i consigli dello psicologo e sociologo Enrico Cheli, autore di Le relazioni interpersonali (Xenia Edizioni):

Tenete a bada l’impulsività, la voglia di dire tutto a tutti, ascoltate sempre i segnali che vengono dall’ambiente e verificate il feedback delle confidenze. Parlare del privato è positivo solo se il clima relazionale in ufficio è sciolto, sociale: allora aprirsi viene naturale. Se invece l’atmosfera è formale, bisogna capire con chi parlare di sé e con chi no. Infine, quando l’atmosfera è conflittuale, è meglio lasciar perdere. E’ importante dunque prestare particolare attenzione al modo in cui parli di te. Prima verifica se l’argomento è d’interesse per l’interlocutore, e se è questo è disponibile ad aprirsi a sua volta. Ci vuole reciprocità nei rapporti, altrimenti si rischia di sembrare narcisisti ed egocentrici con un effetto boomerang: finisci per creare barriere invece che ponti.

Siamo la coppia perfetta ma non a letto. Perché?

Belli da guardare, non fate nulla se non è all’unisono. Vi si può considerare di buon grado, la delizia e la croce di coloro che soffrono di invidie inconfessabili: non c’è dubbio, sulla carta siete la coppia perfetta.

Eppure succede che quando vi ritrovate voi due soli, è la noia completa e l’intesa che altri vi attribuiscono, in realtà non è così “idilliaca” e soprattutto è tra le lenzuole che viene “drammaticamente a mancare”.

Come conquistare una donna, dillo con una canzone di Cabrel

 Predisporre il gentil sesso al flirt. L’era sfacciata di cioccolatini, fiori e complimenti lusinghieri sussurrati con voce suadente si apre a strategie più sottili, quasi impercettibili, che potrebbero agevolarvi nel corteggiamento senza esporvi eccessivamente a quella situazione di svantaggio che associa queste azioni ad un’ammissione di interesse, da cui non si può facilmente fare dietro-front in caso di scarso interesse sul versante opposto.

Come fare a farsi dare il numero di telefono (ma varrà lo stesso il contatto Facebook?) da una donna utilizzando la musica, ce lo spiega uno studio effettuato dai ricercatori Nicolas Guéguen e Céline Jacob dell’Université de Bretagne-Sud in collaborazione con Lubomir Lamy dell’Université de Paris-Sud.

Autostima a terra e stress alle stelle per 3 insegnanti italiani su 4

 Classi troppo affollate, risale alle scorse settimane la polemica sulle aule-pollaio degli istituti italiani. Quella consapevolezza, frustrante, di non riuscire a seguire tutti gli alunni come meriterebbero. La scarsa presenza delle famiglie nel percorso educativo-didattico. Senza contare il precariato, i trasferimenti dopo appena un anno, da un istituto all’altro, che impediscono di iniziare ad instaurare un rapporto duraturo con la propria classe, non solo a livello didattico, ma anche umano.

Questo e tanto altro alla base del crollo di autostima registrato dagli esperti negli ultimi anni tra i docenti italiani. Pensate che solo l’1% si ritiene di fondamentale importanza per l’educazione dei giovani.
Ce ne parla il dottor Vittorio Lodolo D’Oria, esperto del Disagio Mentale Professionale (DMP) negli insegnanti.

Dove nasce la paura

 

Secondo un recente studio portato a termine negli Stati Uniti d’America, le fobie non sono innate, bensì derivano da quelle che hanno i nostri genitori. Le paure che si sviluppano dentro di noi, sono frutto di un insegnamento non congentito, bensì, che si impara dalla vita di tutti i giorni tra le pareti di casa.

Quindi, in modo consapevole o meno, i nostri genitori ci trasmettono le proprie paure riuscendo a creare il vero terrore nei piccoli. Questo terrore può essere di diverso tipo, tra i più classici abbiamo i rettili, i ragni, il buio, il chiuso, l’aereo o tante altre paure.

Autostima, avere più fiducia in se stessi con le 7 regole del corso pratico di Riza – seconda parte

 Proseguiamo il nostro viaggio alla scoperta del corso pratico di Riza, dopo aver illustrato i primi tre step del programma messo a punto da Morelli per accrescere l’autostima ed acquistare maggiore fiducia in se stessi.

Quarta regola: Indossa il vestito più bello. No, non parliamo di uniformarsi alla moda del momento o di portare il colore che spopola in questa stagione. Parliamo di valorizzare la nostra unicità, di sentirci bene a vestire i nostri panni ogni giorno, di metterci addosso quello che ci piace e che ci mette di buon umore. E’ il momento di chiedersi:

Come ti vesti la mattina appena ti svegli? Ti camuffi con abiti anonimi o ti sai valorizzare con capi che evidenziano la tua unicità? Sentirti bene nei tuoi “panni” ti aiuta ad autostimarti.

Autostima, avere più fiducia in se stessi con le 7 regole del corso pratico di Riza – prima parte

 Ancora sull’autostima e sull’avere fiducia in se stessi. Il corso che vi presentiamo oggi è quello ideato e condotto da Raffaele Morelli all’Istituto Riza di Medicina Psicosomatica, ora disponibile nelle edicole in forma editoriale. Lo trovate in allegato alle riviste Dimagrire, Salute Naturale e Riza Psicosomatico.

Noi di Iolvalgo abbiamo spulciato l’anteprima, disponibile on-line, scovando quelli che vengono definiti i primi sette step per ritrovare la fiducia in se stessi e rafforzare l’autostima.

Fare sesso durante la gravidanza fa bene

 

E’ stato dato l’ok dei medici nel fare sesso in gravidanza. Risulta sicuro e con poche complicanze. A dichiararlo è il Canadian Medical Association Journal, su ricerche ed analisi di alcuni ricercatori canadesi che hanno isolati i rarissimi rischi legati ai rapporti sessuali con la gravidanza.

Evidenziando i rischi, ovviamente tra i più diffusi ci sono il rischio di parto prematuro, l’infiammazione pervica, una emorragia nel caso di placenta previa oppure i trombi. Però, secondo i dati diffusi, tutti questi rischi sono contraddittori e limitati, perchè i casi sono veramente rarissimi.

Parlare in pubblico, quali strategie – seconda parte

 Meglio avere chiari e ben distinti i confini tematici dell’introduzione, della parte clou del discorso, ed il filo di Arianna che vi condurrà, sempre e comunque, ovunque sia finito il vostro discorso nel suo tortuoso iter, a trarre le conclusioni.

Immaginate di essere il pubblico. Cosa vorreste sentirvi dire? Ascoltatevi e acquistate sicurezza quando la vostra voce arriverà decisa e sicura al cuore del messaggio. Un messaggio che più sarà animato da entusiasmo e passione, più sarà convincente.
Parlate normalmente, come vi trovaste in presenza esclusivamente di conoscenti.
A casa provate il discorso, puntare tutto sull’improvvisazione è difficile ed è privilegio degli oratori più capaci, mentre chi è alle prime armi o deve affrontare il fattore timidezza perché ben poco spavaldo andrà nel panico senza un po’ di pratica.

Parlare in pubblico, quali strategie – prima parte

 Ne abbiamo già discusso su Iovalgo, di come gestire l’ansia e vincere i timori di parlare in pubblico, presentando diverse tecniche utili allo scopo e consigli di chi è divenuto in poche mosse quello che si definisce un buon oratore ed un impavido quanto efficace comunicatore.

Torniamo sull’argomento per esporvi un’ulteriore lista di suggerimenti per migliorare il rapporto con il pubblico e concentrare l’attenzione esclusivamente sul messaggio, distogliendo la  mente da mine vaganti che possono compromettere il discorso accentuando il nervosismo. Visualizzate le tappe di un iter che ha come fine il successo del vostro intervento in pubblico.

La considerazione del Curriculum Vitae

 

Sempre più problematica l’occupazione e sempre più giovani sono costretti a cercare lavoretti per ottimizzare i guadagni. Il primo passo che si fa di solito è quello di preparare il proprio curriculum, secondo modelli scopiazzati dal web, oppure personalizzati per colpire.

Ma le attuali ricerche cercano di capire qualcosa in più riguardo questo Curriculum, e nello specifico parliamo dei selezionatori e di quanto tempo dedicano alle nostre competenze professionali.