
Oggi parliamo di un argomento un po’ scottante, da molti considerato tabù, da altri sfruttato ed abusato per sentirsi alternativi: il sesso. L’atto fisico di mero godimento, seppur sembra essere “il cavallo portante di una serie di ruote che fanno girare il mondo”, ha anch’esso degli acerrimi nemici che vanno sconfitti per evitare di fare figuracce sotto le lenzuola.
I nemici sono 10 in totale ed ora li vediamo in dettaglio. Il primo è la tecnologia. L’uso dei device hi tech, infatti, farebbe abbassare la voglia di eros ed il troppo materiale pornografico presente soprattutto sulla rete, abbasserebbe di continuo il desiderio degli amanti. Al secondo posto troviamo lo stress, questo porta nei maschietti alla difficoltà erettile e nelle donne ad una scarsa lubrificazione. La stanchezza è il terzo, amanti del sonno con poca vita erotica. Quarto killer è l’obesità che porta sia negli uomini che nelle donne un calo abissale del desiderio. Attenzione anche all’anoressia sessuale di cui abbiamo già parlato. Ci sono poi al quinto posto le droghe e gli stupefacenti, che seppur danno sensazioni di euforia con la riduzione inibitoria creano impotenza e difficoltà a raggiungere l’orgasmo.
Partiamo da una frase disarmante nella sua semplicità e che è anche il titolo di un best seller di Steven Carter: Men Like Women Who Like Themselves. Agli uomini piacciono le donne che si piacciono. Facile a leggersi, da comprendere, un concetto lineare che non fa una piega. Eppure l’insicurezza, la scarsa autostima, la paura di non piacere, di non essere abbastanza… minano le relazioni interpersonali di molte donne. Per carità, anche gli uomini sono afflitti da umane fragilità che fanno dubitare di se stessi ma è molto più facile, fateci caso, incontrare un uomo non proprio attraente che si considera un fusto, piuttosto che una bella donna che non è ipercritica con il suo più piccolo difetto.
Quanto ti vuoi bene? è un progetto artistico-culturale ideato da Jacqui James, fotografa di fama internazionale, e promosso da futuro@lfemminile, in collaborazione con Dove.
Di fronte ad un terremoto così devastante, come quello che ha colpito in queste ore il Nord-Est del Giappone, a dominare è la paura. Terrore dilagante come uno tsunami che lascia paralizzati, scossi e totalmente e nudamente consapevoli della fragilità del vivere, dell’insicurezza e dei pericoli che si annidano nelle viscere della Terra sconvolgendo la quiete di un giorno come un altro con una tragedia immane.
Cerotti, gomme alla nicotina, sigarette elettroniche, terrorismo psicologico, ricompense: per smettere di fumare i metodi, gli incentivi e le proposte, più o meno valide, sono davvero tante. L’ultima in arrivo, certificata da un recente studio pubblicato dalla rivista di divulgazione scientifica Psychological Science, è l’utilizzo degli sms che pare siano efficaci per incoraggiare i fumatori a darci un taglio con le bionde, liberandosi una volta per tutte da questa pericolosa dipendenza.
Ancora sullo stress da lavoro, ormai riconosciuto a tutti gli effetti come malattia professionale in virtù del decreto legislativo 81/2008 e sue successive modifiche con d.lgs. 106/2009. Ci occupiamo oggi del ruolo di mail, comunicazioni aziendali, telefonate e messaggi che ci raggiungono a casa dall’ufficio anche fuori dall’orario di lavoro e che, puntualmente, vengono evase o se ignorate scatenano sensi di colpa con un impatto forse ancora maggiore sulla soglia di stress accumulato.