Ortoressia, quando la ricerca della perfezione rende infelici

 C’è la paura di ingrassare e l’ossessione per la perfezione dietro un disturbo alimentare di cui si parla ancora poco e certamente in misura minore di anoressia e bulimia, e che ha matrice psicologica. Parliamo dell’ortoressia, la fissazione per il cibo puro, sano e scondito, e per un fisico perfetto, che porta a depressione, carenze nutrizionali, malattie croniche.

Il termine ortoressia deriva dal greco orthos, corretto e orexis, appetito, e fu coniato nel 1997 dal medico californiano Steven Bratman che per primo descrisse il disagio nel suo libro Health Food Junkies.

Aumentano i rischi psichiatrici dei giovani

Con i numeri alla mano, possiamo dichiarare che solo all’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma, i casi di ragazzi con dei problemi di natura psichiatrica sono stati 191 nel 2009 e 215 nel 2010. Parliamo di dati relativi solo agli accessi al pronto soccorso. Purtroppo sembra che questo alto tasso di disturbi e problemi psichiatrici nei giovani, sia destinato ad aumentare nel tempo soprattutto tra giovani studenti. Il responsabile dell’Ospedale, ha infatti dichiarato parlando di queste emergenze, che si “presuppone una rapida risposta dell’organizzazione sociale stessa per evitare la crisi, e negli ultimi anni il fenomeno ha assunto dimensioni particolarmente significative: i dati Istat 2006 parlano di un notevole aumento a livello nazionale del numero di ricoveri di minori per disturbi psichiatrici dal 1999 al 2003“.

Ma andando ancora indietro nel tempo sembra che i dati siano ancora più preoccupanti e secondo i dati della sola Regione Lazio, nel 2005 abbiamo avuto oltre 2.500 ragazzi ricoverati in questa unità dell’ospedale.

Assicurarsi una carriera

La carriera e l’ambizione sono la base portante di molti individui impegnati nella propria crescita personale. E si tratti di persone che hanno già ad un lavoro e vogliono assolutamente crescere o di persone che non riescono a realizzarsi, ma la carriera rimane sicuramente un obiettivo da seguire per tanti.

Proprio a questo proposito vediamo oggi insieme uno studio che dura da ben 44 anni ed ha portato oggi alla luce dei risultati particolari che valgono la pena di essere analizzati. A coordinare la ricerca è George Vaillant, sperimentatore della Harvard Medical School che è partito nel 1965 di questo argomento, riuscendo ad analizzare un campione di ben 824 persone.

Gli effetti psicologici del Global Warming

Che effetti ha sul nostro cervello l’idea della fine del mondo legato al Global Warming? Per capirlo, può essere utile andare ad esaminare il recente studio “Apocalypse Soon?” condotto da Matthew Feinberg e Robb Willer, dell’Università di Berkeley e pubblicato sul Psychological Science.

Come prima cosa, andiamo a spiegare, per chi non lo sapesse, cos’è il Global Warming. Stiamo parlando del fenomeno del surriscaldamento della terra che andrebbe a pregiudicare l’esistenza dell’essere umano sul pianeta. A mischiare un po’ di numeri di geofisica, la psicologia e la coscienza ecologica dell’essere umano, ci hanno pensato loro. Riunendo ben 97 studenti e sottoponendolo alla lettura di due articoli ispirati al cambiamento climatico sulla terra. Il primo articolo, più pessimistico, parlava di esseri umani sull’orlo della fine dei tempi, legati soprattutto ai dati scentifici che dimostravano a breve gli effetti di una catastrofe mondiale apocalittica.

Litigare, coppia felice se il partner ha il controllo delle emozioni negative

 Oggi è San Valentino e mai come in questo giorno i litigi di coppia sono sgradevoli. Spesso si cerca il modo di non litigare sempre come panacea di tutti i mali d’amore eppure un recente studio ci avverte che più che sul quanto si litiga con il partner ci si dovrebbe concentrare sul come.

Proprio così, perché ad influire sulla durata e sulla felicità di una relazione sono anche le modalità con cui si risolvono i conflitti, nello specifico il post litigio. Cosa avviene nella coppia dopo un litigio? Se almeno uno dei due litiganti reagisce bene e riesce a gestire le emozioni negative, dissipando la tensione nei confronti dell’altro, allora ci sono buone probabilità che l’amore resista anche a scossoni continui e battibecchi frequenti.

Claustrofobia, la paura degli spazi chiusi

 Claustrofobia, dal latino claustrum, luogo chiuso, e dal greco phobia, paura. Si tratta della paura degli spazi chiusi, ristretti, uno stato d’ansia molto diffuso. Chi ne è affetto diventa ansioso e va nel panico in ascensore, nei camerini, negli spazi limitati, ristretti e chiusi, che impediscono una via di fuga.

A volte la paura nasce più dal fatto che la persona si senta intrappolata, chiusa dentro che dalle dimensioni anguste del luogo. Anche in un centro commerciale di grandi dimensioni con poche finestre, ad esempio, un soggetto affetto da una forma grave di claustrofobia potrebbe sentirsi a disagio.

In amor vince chi si nasconde

In tema d’amore, proprio oggi che è San Valentino, parliamo delle novità in campo comportamentale degli atteggiamenti amorosi. Un vecchio detto dice: “In amore vince chi fugge“, ma al giorno d’oggi sembra non essere più così. Le fonti da cui attingiamo questi dati, non sono le centinaia di manuali scritte ogni anno dagli psicologi, oppure i siti web che parlano d’amore e di frasi romantiche da scrivere, o ancora non arrivano dai bigliettini dei Baci Perugina, né dalle parole di un gioielliere che ci vuole convincere che pur senza parole la faremo innamorare con un gioiello.

Il nuovo modus vivendi del corteggiatore, viene da uno studio degli psicologi dell’Università della Virginia, secondo i quali, l’uomo che risulta più attraente per una donna è colui che riesce ad essere schivo, freddo, distaccato ed a volte anche apatico con la sua compagna.

Vita di coppia, uscire in quattro fa bene

 Se per San Valentino avete rifiutato di uscire insieme ad una coppia di amici o un fine settimana in compagnia, ripensateci, specie se non siete proprio agli inizi di una storia d’amore. Combattere la routine che spesso insidia una relazione consolidata chiama in gioco fantasia, allegria, impegno e…l’aiuto degli altri. No, non del terapista bensì degli amici, di altre coppie, da coinvolgere in uscite a quattro per ridare slancio in toto alla vita di relazione.

Ad appurare quanto era noto da tempo è un recente studio della Wayne State University, che svela come le coppie che integrano altre coppie nella loro vita sociale hanno maggiori probabilità di instaurare un rapporto felice e soddisfacente.

Aviofobia, la paura di volare

 L’aviofobia, ovvero la paura di volare, rientra nei disturbi d’ansia perché il terrore che si scatena al pensiero di prendere l’aereo genera più spesso veri e propri stati ansiogeni e nei casi più gravi attacchi di panico con sintomi come gola chiusa, battito cardiaco accelerato, sudore, mani tremanti, capogiri. L’EURODAP, l’Associazione Europea Disturbi Attacchi di Panico, stima che a soffrirne siano due italiani su tre. Ad esserne maggiormente colpite sono le donne.

Come per ogni fobia il suo esacerbarsi può condizionare pesantemente la qualità della vita, influendo sulla scelta delle mete per le vacanze, costringendo a viaggi di lavoro in auto lunghi e stressanti pur di non utilizzare l’aereo come mezzo di trasporto.

San Valentino, la formula chimica dell’amore

 Il 14 febbraio si avvicina tempestando di cuoricini vetrine e pensieri. Una data attesa, seppur per differenti ragioni, da innamorati in due, singles, traditori e traditi, sognatori che inseguono amori non corrisposti, seduttori. In occasione di San Valentino, a fare un regalo a tutti i profili di innamorati è il Consiglio Nazionale dei Chimici che ci svela nientepocodimenoche la formula dell’amore o meglio delle varie forme del sentimento galeotto.

Eh, già, perché l’amore, spiegano gli esperti, è tutta una questione di chimica. Gli ormoni in subbuglio, tra alti e bassi, determinano il nascere, l’evolversi e persino il finire di una relazione amorosa. Una storia che scaturisce da una forte attrazione fisica ha inizio con alti livelli di testosterone: è la fase dell’innamoramento, quando alti valori di feniletilamina, un neurotrasmettitore, portano gli innamorati ad avvertire il bisogno di vedersi e sentirsi di continuo.

Psicologia del pianto, quando piangere è liberatorio

 Il pianto è vissuto in modo profondamente diverso da ogni individuo. C’è chi usa le lacrime come canale di sfogo nei momenti difficili, valvola del dolore, scarico della tensione, chi piange negli istanti di gioia incontenibili e c’è chi si vergogna quando una lacrima, e solo una, riga il volto, come si trattasse della testimonianza concreta, che scorre, di una debolezza che si vuole ad ogni costo nascondere, tenere dentro.

Piangere equivale senza dubbio ad esternare delle emozioni, positive o negative che siano. Ma quando il pianto è davvero liberatorio? Se lo sono chiesti tempo fa due psicologi della University of South Florida, Jonathan Rottenberg e Lauren M. Bylsma, realizzando uno studio sulla psicologia del pianto in collaborazione con JJM Vingerhoets della Tilburg University, ricerca pubblicata dalla rivista di divulgazione scientifica Psychological Science.

Il cacao antiossidante ed antidepressivo per eccellenza

Fatevi sotto amanti del cioccolato e del cacao in ogni sua forma. Continuano le scoperte sulle proprietà benefiche del cacao. Tutti conoscono la sua prelibatezza per il palato, i suoi effetti benefici sull’umore, le sue proprietà legate all’abbassamento dei livelli di stress ed ora…il controllo della pressione con una miglioria della circolazione sanguigna con la prevenzione nei confronti del declino cognitivo.

A parlare di queste nuove proprietà scoperte sul cacao, sono le nuove ricerche pubblicate sul Chemistry Central Journal, che ha dato dimostrazione di come il cacao ed il cioccolato fondente riescano ad essere molto più antiossidanti della frutta e della verdura, grazie al loro ampio contenuto di polifenoli e di flavanoli.

Prevenire il cancro ai polmoni con analisi e psicologia

Secondo un nuovo e recente studio condotto dall’Istituto nazionale tumori (Int) di Milano, in collegamento con i medici ricercatori della Ohio State University di Columbus negli Stati Uniti d’America, ci sarebber una possibilità di prevenzione di cancro ai polmoni. Il test messo a punto ha portato alla luce un esame particolare del sangue, che permetterebbe infatti di prevenire il cancro ai polmoni, agendo in anticipo sulla patologia.

A coordinare questa ricerca sono stati i medici italiani Gabriella Sozzi e Ugo Pastorino, che hanno rilasciato dichiarazioni alla stampa di settore sul fatto che il test del sangue, riesca ad individuare e comunicare la presenza di un tumore, addirittura 2 anni prima della TAC spirale. La ricerca di interessante carattere di rilievo internazionale, è stata anche pubblicata di recente sul giornale PNAS, dove si legge anche che i soldi per il finanziamento sono arrivati sia dall’AIRC (Associazione Italiana Ricerca sul Cancro), sia dal Ministero della Salute, oltre che alla Fondazione Ermenegildo Zegna, dalla Fondazione Cariplo e dalla Regione Lombardia.

Rimorso, le diverse facce del pentimento tra sincerità e finzione

 Le lacrime di coccodrillo saranno meno ingannevoli d’ora in avanti e potremo scoprire se chi sta mostrando, almeno all’apparenza, segnali di pentimento, prova davvero rimorso o piuttosto finge.

Ad aiutarci a smascherare la falsità un recente studio condotto da un’équipe di ricercatori della University of British Columbia e della Memorial University di Terranova (Canada), coordinata da Leanne Brinke.
Una ricerca a dire il vero molto utile per le implicazioni che può avere nelle aule di tribunale, quando un imputato si mostra contrito e chiede perdono, per smascherare intenzioni poco disinteressate.